In primo piano: Mostra Gauguin - Van Gogh

Brescia - dal 21 Ottobre 2005 prorogata fino al 26 Marzo 2006

Van GoghLa mostra allestita a Brescia presso il Museo di Santa Giulia (Via Musei, 81/bis, Brescia) è divisa in dodici sezioni, con l’esposizione di centocinquanta opere di Paul Gauguin e Vincent Van Gogh tra disegni, dipinti e quadri provenienti da musei e collezioni private di tutto il mondo.

Ricca di capolavori che mai si sono visti nel nostro Paese, intende raccontare la vicenda umana, poetica e artistica dei due grandi pittori del XIX secolo. Ma raccontarla per intero, dal principio alla fine. Non, dunque, concentrandosi solo sui due mesi trascorsi insieme ad Arles nell’autunno del 1888.

L’inizio dell’esposizione è dedicato al disegno sublime di Vincent Van Gogh. Poiché la sua partenza è lì, nel nero profondo delle donne che piantano le patate, nei volti dei contadini, nei paesaggi di Nuenen.

GauguinE tutto ciò si trasferisce nella pittura terrosa, densa e gravida di materia degli stessi anni olandesi, fino al tramonto emblematico dell’ultimo paesaggio dipinto in Olanda, prima del breve trasferimento ad Anversa e del soggiorno a Parigi. Non vi è nulla che nella mostra non venga raccontato, con ritratti, nature morte e paesaggi.

Divisi, così come sono le sezioni, ripercorrendo i diversi luoghi, in questo modo identificati, nei quali Van Gogh ha vissuto. Quindi l’Olanda natale, Parigi, poi il sud di Arles e Saint-Rémy, infine i mesi finali di Auvers.

Van GoghMa la parte dedicata a Van Gogh nella mostra è arricchita da due capitoli assolutamente fondamentali e nei quali risplendono alcuni tra gli assoluti capolavori dell’intera esposizione. Il primo dedicato alla famiglia Roulin ad Arles, con le immagini celebri del postino e della moglie.

Opere queste tutte realizzate proprio durante la permanenza di Gauguin nella stessa città provenzale. E poi il capitolo dedicato al rapporto con Millet.

GauguinLa parte riservata a Paul Gauguin non è da meno, ricostruita seguendo il cammino del grande pittore francese. L’inizio, quando ancora la pittura per lui, sotto l’ala specialmente di Pissarro, era quasi passatempo domenicale al di fuori del lavoro in banca. Poi il lungo, fascinoso periodo bretone, interrotto dal soggiorno in Martinica del 1887 e dalla turbolenta convivenza con Van Gogh ad Arles.

Infine, dal 1891 la lunga stagione di Tahiti, spezzata dal ritorno in Francia nel 1894, prima degli ultimi due anni, dal 1901 al 1903 quando morirà, alle isole Marchesi, a Hiva Hoa.

E anche per Gauguin facendo ricorso all’opera su carta, per spiegare quella travagliata, sofferta, straziata avventura dentro il colore che aprirà le porte a tanta pittura del XX secolo.

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